Con la circolare prot. 3392 del 16 giugno 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha ufficialmente esteso il divieto assoluto dell’uso dei telefoni cellulari durante l’orario scolastico anche agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Questa decisione, che segue quanto già previsto per le scuole del primo ciclo (elementari e medie), segna un deciso cambio di rotta nel modo in cui la scuola italiana affronta il rapporto tra educazione e tecnologie personali. Se fino a oggi molte scuole superiori lasciavano autonomia agli insegnanti o tolleravano un uso “controllato” dei dispositivi, da settembre 2025 la linea sarà molto più netta e condivisa a livello nazionale: durante le ore scolastiche, lo smartphone non si usa.
La nuova normativa entrerà in vigore dall’anno scolastico 2025/2026 e nasce con l’obiettivo di promuovere un ambiente più attento, sereno e libero da distrazioni. Il Ministero sottolinea che, pur riconoscendo il valore delle tecnologie digitali nella didattica, l’utilizzo dello smartphone in classe si è spesso rivelato più dannoso che utile, contribuendo a cali di attenzione, distrazioni continue, difficoltà relazionali e in alcuni casi anche episodi di bullismo o cyberbullismo. La circolare intende quindi ribadire il ruolo educativo della scuola come luogo di formazione consapevole, dove la tecnologia deve essere uno strumento didattico selezionato e guidato.
Cellulare spento e chiuso nei Lockers
A partire da settembre 2025, il nuovo regolamento prevede che tutti gli studenti delle scuole superiori dovranno depositare il proprio smartphone spento all’inizio della giornata scolastica, in appositi armadietti o contenitori sicuri messi a disposizione dall’istituto. Il telefono potrà essere ritirato solo al termine delle lezioni.
Questa misura punta non solo a prevenire distrazioni e abusi nell’uso del cellulare, ma anche a responsabilizzare gli studenti nel rispettare le regole condivise e nel vivere la scuola come uno spazio di relazione e apprendimento autentico.
Per rendere possibile l’applicazione del divieto, il Ministero ha demandato alle scuole, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, il compito di individuare le soluzioni più adatte al contesto interno. Questo significa che ogni istituto potrà scegliere liberamente il tipo di sistema di custodia da utilizzare – si va dai classici locker numerati individuali fino a cassettiere o contenitori di classe, purché garantiscano la sicurezza del dispositivo. In alcuni casi, le scuole potranno anche definire procedure differenziate per anno scolastico o indirizzo di studio, ma l’obiettivo rimane unico: impedire l’uso improprio dei dispositivi mobili durante le ore scolastiche e creare un ambiente di apprendimento più focalizzato e rispettoso.
Le tre eccezioni previste
L’uso del cellulare sarà comunque consentito in tre casi specifici:
- Per studenti con disabilità o DSA, se previsto da PEI o PDP.
- In caso di necessità personali documentate, valutate dalla scuola.
- Durante attività didattiche negli indirizzi tecnico-tecnologici (es. informatica, telecomunicazioni), se strettamente necessario.
Spazio ad altri strumenti e formazione digitale
Il divieto dei cellulari non significa affatto un rifiuto della tecnologia nella scuola. Al contrario, il Ministero dell’Istruzione e del Merito chiarisce che rimane pienamente autorizzato l’utilizzo di strumenti digitali alternativi, come tablet, computer portatili e lavagne interattive multimediali (LIM).
Questi strumenti, se integrati correttamente nella didattica, permettono agli insegnanti di sfruttare le potenzialità del digitale in modo strutturato, controllato e pedagogicamente efficace. L’obiettivo, infatti, non è eliminare la tecnologia, ma orientarne l’uso in modo consapevole, utile e costruttivo.
In parallelo, la circolare ministeriale sottolinea l’importanza di rafforzare i percorsi di educazione digitale e media literacy, coinvolgendo studenti, docenti e famiglie in un progetto culturale più ampio. Le scuole sono invitate a inserire nei curricoli e nei progetti formativi attività legate a:
- Uso consapevole dello smartphone
- Educazione ai media e riconoscimento delle fake news
- Tutela della privacy e della propria identità digitale
- Primi concetti di intelligenza artificiale e pensiero critico
L’educazione digitale, dunque, non viene accantonata ma potenziata e riorientata verso una maggiore consapevolezza, per preparare gli studenti non solo a un uso tecnico degli strumenti, ma anche a una comprensione matura dei rischi e delle opportunità legati alla tecnologia.
Autonomia e responsabilità alle scuole
Ogni scuola dovrà aggiornare il proprio regolamento di istituto e il patto di corresponsabilità educativa. Toccherà ai dirigenti scolastici, in collaborazione con il consiglio d’istituto, stabilire come implementare il divieto, dove installare gli armadietti, quali sanzioni applicare e come gestire le eccezioni.
Il Ministero definisce il quadro generale, ma non impone uno standard unico: ogni istituto potrà adottare le soluzioni più adatte al proprio contesto.Con questa misura, il Ministero punta a riconquistare un clima scolastico più sereno e attento all’apprendimento, riducendo le distrazioni e i rischi legati all’uso eccessivo dello smartphone.
Se sei un docente o un dirigente scolastico e vuoi sapere quali modelli di armadietti adottare, contattaci: possiamo aiutarti con soluzioni personalizzate.